Le trincee di Ermanno Olmi
LE TRINCEE DI ERMANNO OLMI.
PER “TORNERANNO I PRATI” IL MAESTRO NON HA VOLUTO TEATRI DI POSA.
Per raccontare il fronte del Nord-est della Grande Guerra, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 sugli Altipiani, Ermanno Olmi non ha voluto teatri di posa. Per avere vere facce da freddo per il suo “torneranno i prati” ha fatto ricostruire due trincee in cui la troupe ha girato dalle quattro del pomeriggio a notte fonda, nella neve, nel vento, nella pioggia, che hanno avvolto nei primi mesi dell’anno l’Altopiano dei Sette Comuni (Asiago, Vicenza). La storia, scritta e girata da Olmi, dopo tre anni da “Il villaggio di cartone” (2011), con interpreti Claudio Santamaria, Jacopo Crovella, Andrea Di Maria, Francesco Formichetti, Camillo Grassi e Niccolò Senni, è realmente accaduta e parte dai ricordi di un vecchio pastore, chiamato ‘Toni matto‘, che visse da giovane soldato i combattimenti della prima guerra mondiale. La regia di quella che appare una delle iniziative più prestigiose per il “Centenario della Grande Guerra“, è di un maestro della cinematografia profondamente legato a quei luoghi della storia, che ha anche scelto come posto in cui vivere. Bergamasco di nascita Olmi vive infatti da sempre a Asiago, in una casa immersa nella natura, tra silenzio e cielo.
Prodotto da CinemaUndici, Ipotesi Cinema e Rai Cinema, “torneranno i prati” è stato girato aderendo al protocollo con Edison Green Movie che permette alla troupe di ridurre fortemente l’impatto con l’ambiente. Le due trincee, una a 1.100 metri a Valgiardini – che è stato possibile visitare nel giorno di presentazione del film la scorsa primavera – l’altra 1.800 metri è in località Dosso di Sopra, Val Formica sono ora in osservazione della Soprintendenza – ricorda un referente del Corpo forestale che ha collaborato con la troupe – che vorrebbe conservarle per utilizzarle a scopo educativo. Riconosciuto di Interesse Culturale con il sostegno del Ministero per i Beni Culturali e con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri e sostenuto dalla Regione del Veneto “torneranno i prati” ci riporta: “una memoria – ha ricordato il vicepresidente e assessore regionale alla cultura Marino Zorzato – che vuole essere lontana da ogni retorica, come è lontana da ogni retorica la capacita di Olmi di raccontare storie di uomini semplici, pastori, contadini e operai. Storie di donne e uomini profondamente legati alle proprie tradizioni e al proprio modo di vivere che vedono la propria vita travolta dalla grande storia”.
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